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PER GLI UCCELLI

JOHN CAGE - PER GLI UCCELLI
Conversazioni con Daniel Charles
(Multhipla Edizioni - Dicembre 1977 - 276pp.)


















Daniel Charles (1935-2008), musicologo e compositore, fu studioso dell'opera di John Cage e suo amico personale. Per gli Uccelli offre l'occasione per una approfondita analisi del pensiero e dell'estetica di Cage. 

Apre il libro Sessanta risposte a trentatre domande, apparso su "Revue d'Esthétique" tra Aprile e Dicembre 1968. La ripubblicazione rispetta l'originale  composizione tipografica della Revue. Segue un'intervista-dibattito del 27 Ottobre 1970, avvenuta in pubblico, presso il Museo d'Arte Moderna di Parigi in occasione delle "Journées John Cage".

Il corpo principale di Per Gli Uccelli presenta una interessantissima serie di conversazioni avvenute tra Natale e Capodanno 1970-71. Cage e Charles discutono ovviamente di musica ma anche di politica, filosofia, arte, micologia, zen e molto altro.

Concludono il volume una pagina di commento di John Cage, una cronologia riveduta dallo stesso, bibliografia e discografia.

Un episodio citato nel libro ispirò un concerto del gruppo Area - in formazione allargata - all'Università Statale di Milano nel 1976, poi pubblicato da Cramps.

Multhipla era una casa editrice milanese gestita dal pubblicitario e discografico Gianni Sassi e dal gallerista Gino Di Maggio; ai tempi della pubblicazione di Per gli Uccelli, questa casa editrice faceva parte di AR&A: a questo marchio, che raccoglieva diversi piccoli editori militanti, veniva affidata la produzione e la distribuzione.

Prefazione di Daniel Charles
Titolo originale: Pour Les Oiseaux (Belfond 1976)
Traduzione di Walter Marchetti
Copertina di Gianni Sassi

Illustrato con fotografie in bianco e nero.
Formato 20x12 cm.

Ripubblicato da Marsilio nel 1999 (collana Testo & Immagine).

3 commenti:

  1. innanzi tutto i miei complimenti per lo splendido Blog.
    Mi sono prontamente aggregato, e l'ho aggiunto ai miei preferiti.
    Poi John Cage...
    Musicista fondamentale del 900, a cui la musica deve moltissimo.
    Splendido Post.
    P.S. conosci il mio Blog ?
    http://magar57.blogspot.com/

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  2. Grazie per i complimenti! Mi fa piacere che il blog sia apprezzato.
    Il senso di questo blog è ricordare la cultura creata in quegli anni perchè l'oblio (sempre molto facile) non prevalga e anche, se possiblie, connettere in chiave non ideologica materiali diversissimi tra loro - dalla protesta beat e hippie ai documenti della lotta più estrema - in una visione più ampia possibile perchè penso che le semplificazioni (da una parte gli hippie e dall'altra gli "inkazzati politici") non aiutino a capire cosa sono stati davvero gli anni '70; Le cose erano un po' più sfumate, altrimenti come si spiegherebbero i comunicati delle B.R. ospitati in pacifiche riviste underground di poesia e fumetti?

    Conoscevo già l'altro tuo bel blog, La Scighera, che ho linkato sin dall'inizio. La musica e il cinema di quegli anni sono quelli che amo di più, d'altra parte essendo io nato nel 1968, il mio imprinting è avvenuto proprio allora...

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  3. Giusto ovviare all'oblio.
    Le basi gettate in quel periodo, quelle giuste e quelle no, hanno comunque creato una coscienza collettiva che, nel bene e nel male, ancora ci sostiene. Per me che l'ho vissuto in pieno è ancora viva l'emozione provata nel tentativo di sovvertire il naturale scorrere delle cose. Abbiamo fallito ? Forse si, ma senza quelle lotte, senza quegli anni giocati al ritmo della contestazione, oggi saremmo certamente più ignoranti.
    Ciao

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