Le poesie, le lettere, i ricordi per Fausto e Jaio
(Edizioni COP.T.E. - 1978 - 160pp.)
Il 18 Marzo 1978 Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci (Fausto e Jaio), due giovani frequentatori del centro sociale Leoncavallo di Milano, vennero uccisi per mano di ignoti assassini, molto probabilmente della destra eversiva. Il delitto a distanza di 34 anni attende ancora giustizia in quanto il lunghissimo iter giudiziario si chiuse nel 2000 con l'archiviazione del caso, senza una sentenza di condanna per i neofascisti indiziati dell'omicidio.
Nell'ambito di una mobilitazione della nuova sinistra contro la diffusione delle droghe pesanti, Tinelli e Iannucci avevano collaborato alle indagini per un libro bianco sullo spaccio di eroina a Milano (Dossier Eroina, a cura dei Collettivi Comunisti Autonomi) e fu presa in considerazione l'ipotesi che l'omicidio fosse legato a questa attività. Più recentemente un'altra pista legherebbe il delitto al caso Moro; la famiglia Tinelli abitava infatti in via Montenevoso, di fronte al covo delle Brigate Rosse in cui nel 1978 e 1990 furono ritrovate le carte del sequestro; da una soffitta dello stesso palazzo abitato dai Tinelli, i servizi segreti tenevano d'occhio il covo B.R., ufficialmente dal Luglio '78, ma la signora Danila Tinelli, madre di Fausto, afferma di avere visto strani movimenti e trasporto di materiali già sei mesi prima. L'ipotesi è che servizi segreti e neofascisti abbiano agito in concorso, forse per eliminare dei testimoni scomodi.
Che Idea, Morire di Marzo raccoglie dediche, interviste e ricordi degli amici di Fausto e Jajo; le immagini sono in bianco e nero (messaggi, disegni e qualche fotografia).
Nell'ambito di una mobilitazione della nuova sinistra contro la diffusione delle droghe pesanti, Tinelli e Iannucci avevano collaborato alle indagini per un libro bianco sullo spaccio di eroina a Milano (Dossier Eroina, a cura dei Collettivi Comunisti Autonomi) e fu presa in considerazione l'ipotesi che l'omicidio fosse legato a questa attività. Più recentemente un'altra pista legherebbe il delitto al caso Moro; la famiglia Tinelli abitava infatti in via Montenevoso, di fronte al covo delle Brigate Rosse in cui nel 1978 e 1990 furono ritrovate le carte del sequestro; da una soffitta dello stesso palazzo abitato dai Tinelli, i servizi segreti tenevano d'occhio il covo B.R., ufficialmente dal Luglio '78, ma la signora Danila Tinelli, madre di Fausto, afferma di avere visto strani movimenti e trasporto di materiali già sei mesi prima. L'ipotesi è che servizi segreti e neofascisti abbiano agito in concorso, forse per eliminare dei testimoni scomodi.
Che Idea, Morire di Marzo raccoglie dediche, interviste e ricordi degli amici di Fausto e Jajo; le immagini sono in bianco e nero (messaggi, disegni e qualche fotografia).
Formato 18x13 cm.
Il 17 Dicembre 1978 il volume fu presentato presso la libreria La Bancarella di Piombino.
Testi e disegni dal libro si possono trovare sul sito faustoeiaio.org.
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